Incentivi per energie rinnovabili

incentivi rinnovabili

L’Italia ha uno dei più alti tassi di dipendenza dalle importazioni di energia rispetto ad altri Stati membri dell’UE. Abbassando la dipendenza dalle importazioni di energia conformi ad “Europea 20-20-20” dove gli impegni prevedono il 20 per cento della riduzione delle emissioni, il 20 per cento di aumento dell’efficienza energetica e il 20 per cento da fonti rinnovabili entro il 2020. Sono due degli obiettivi dell’Italia e della nostra politica energetica.
L’Italia è oggi leader nella produzione di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili. L’energia solare da fotovoltaico è il settore che è stato storicamente il più dominante nella tecnologia dell’energia rinnovabile in Italia. Questo grazie al regime di incentivazione italiano per i progetti fotovoltaici solari e anche per la posizione geografica vantaggiosa dell’Italia e la conseguente esposizione al sole. Gli impianti solari fotovoltaici sono situati nel sud dell’Italia e raggiungono un elevato livello di utilizzo. Oltre 1.500 ore all’anno, che ha portato agli sviluppatori di tutto il mondo di scegliere le regioni del Sud Italia per costruire alcuni dei più grandi parchi fotovoltaici del mondo.

Gli incentivi

L’attenzione per il fotovoltaico a terra ha diminuito un po ‘negli ultimi mesi, soprattutto a causa dei tagli degli incentivi pubblici che sono stati annunciati nel 2012. Tuttavia, il mercato delle energie rinnovabili in Italia rimane vitale. L’interesse è in aumento nello sviluppo di altri tipi di progetti rinnovabili, tra cui l’eolica, la geotermica e dal moto ondoso delle maree, delle biomasse, dei biogas, del gas di discarica e dai gas di depurazione. L’attuale regime legislativo in Italia prevede incentivi per la generazione e la distribuzione di energia prodotta da ciascuna di queste fonti rinnovabili.
Dal 2007, una tariffa è stata offerta agli impianti fotovoltaici da parte dei Gestori Servizi Energetici ( GSE ), l’energy manager pubblico italiano. La vestibilità è versata sulla base della quantità di energia prodotta e spedita, ed è concessa per un periodo di 20 anni. Le norme che disciplinano le misure sono contenute nella normativa del Conto Energia, che viene aggiornata periodicamente dal legislatore italiano.
Dal 2002, tutti gli impianti di energia alimentati da altri tipi di fonti rinnovabili (eolico, biomasse, ecc) devono qualificarsi per partecipare ad un regime di incentivazione basato sui certificati verdi ( GCs ), che sono emessi dal GSE. In conformità ad una legge approvata ( DL 6 luglio 2012 ) a partire dal 2016 il regime GC sarà sostituito da una misura dedicata, che sarà calcolata sulla base del prezzo medio di vendita di energia elettrica durante l’anno in questione.

L’autorizzazione per i nuovi impianti

Il nostro legislatore italiano ha adottato e promosso le regole per semplificare il processo di autorizzazione per la costruzione e il funzionamento di tutti i tipi di progetti di energia rinnovabile. Nuovi impianti che superano determinate soglie di capacità, come ad esempio 20 kW per gli impianti solari fotovoltaici o 1 MW per impianti eolici, possono essere autorizzati attraverso una procedura relativamente semplice di autorizzazione che copre tutti i permessi necessari e qualsiasi valutazione di impatto ambientale. Le procedure semplificate, basate principalmente sulla comunicazione tra lo sviluppatore e le autorità locali, sono disponibili su piccola scala. Numerose regioni in tutta Italia hanno anche sviluppato norme e regolamenti locali per rispecchiare e promuovere i principi di energia nazionali e gli obiettivi.

La capacità di rete

La mancanza di capacità di alcune porzioni di rete nazionale è una questione importante che ha avuto un impatto negativo sullo sviluppo di nuovi progetti sui rinnovabili. Come risultato di ciò, il legislatore italiano ha imposto un nuovo obbligo per i gestori di rete per collegare gli impianti di generazione dei rinnovabili alla rete per dare loro la priorità di spedizione. Inoltre, le norme specifiche relative alla procedura di interconnessione sono state adottate dall’Autorità per l’Energia ( AEEG ), rendendo il processo più trasparente, prevedibile e affidabile, a vantaggio di sviluppatori e, in ultima analisi, dei consumatori.
Per legge, una proporzione della quantità totale di energia prodotta o immessa in rete da ciascun produttore in Italia deve essere prodotto da un RES. A seguito dell’entrata in vigore del 2012 decreto 6 luglio a partire dal 2013, questa percentuale si riduce di anno in anno, fino alla fine del 2015, quando l’obbligazione sarà completamente rimossa e il regime GC cesserà di esistere, per essere sostituito da uno schema di forma. Il decreto del 6 Luglio 2012 ha introdotto un nuovo regime di incentivazione per gli impianti di energia rinnovabili che entrano in esercizio a partire dal 1 gennaio 2013, e incluso per la prima volta un tetto sulla spesa nazionale per gli incentivi alle fonti rinnovabili.
In particolare, dal 2013 in poi, il Decreto prevede un massimo di € 5,8 miliardi di fondi pubblici che possono essere utilizzati per sostenere i rinnovabili. Inoltre, il decreto regola una protezione sui fondi pubblici che possono essere utilizzati per sostenere la ristrutturazione o la ricostruzione di impianti esistenti.