Glossario

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Autorità per l’energia elettrica e il gas – organismo indipendente per la regolazione e il controllo dei servizi del settore elettrico e del gas.

Biomasse – Fonti di energia rinnovabili, che sfruttano la parte biodegradabile dei rifiuti e residui animali e vegetali provenienti dall’agricoltura e dalla silvicoltura, oltre alla parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.

Biomasse da vegetali – La più antica fonte di energia rinnovabile da da biomassa vegetale è la legna. Grazie a nuove tecniche di produzione, da tempo è possibile produrre energia attraverso i processi di fermentazione dei vegetali ricchi di zuccheri, come la barbabietola, il mais e la canna da zucchero, barbabietole e mais. Se ne ricavano etanolo ed alcool etilico che vengono impiegati come combustibili per i motori a scoppio, al posto della benzina. Ci sono poi prodotti vegetali di natura oleosa, come il girasole, la colza, il ricino, soia dai quali si può ricavare il biodiesel per alimentare piccole centrali elettriche. Nel 2008 si è registrato un brusco rialzo delle materie prime agricole – il mais in particolare – per effetto di una forte speculazione dei mercati delle commodities e ora i produttori si stanno orientando su sostanze di origine vegetale “no food”, non destinate cioè alla produzione alimentare.

Biomasse da rifiuti vegetali – Fonte di energia rinnovabile, che utilizza i rifiuti vegetali e liquami di origine animale: attraverso un complesso procedimento di fermentazione in ambienti in assenza di ossigeno si sviluppano microorganismi che formano il biogas, che si presta a diversi utilizzi: come carburante, combustibile per il riscaldamento e la produzione di energia elettrica.

Certificati verdi – Sono un certificato di produzione (validità 8 anni) rilasciato a coloro che producono energia da fonti rinnovabili. Definiscono la quantità di energia rinnovabile prodotta da ciascun impianto. I produttori e gli importatori di energia elettrica hanno l’obbligo di immettere nel sistema elettrico nazionale, una quota di energia prodotta da impianti da fonti rinnovabili pari al 2% della loro produzione o importazione termoelettrica. Ciò può avvenire mettendo in costituendo e coordinando impianti alimentati da fonti ecologiche e rinnovabili oppure acquisendo “certificati verdi” da aziende che ne hanno a disposizione. Il prezzo dei certificati è variabile: determinato dall’incontro tra la domanda e l’offerta degli stessi.

Celle a combustibile – dispositivi elettrochimici che convertono l’energia prodotta durante reazioni chimiche direttamente in energia elettrica.

Chilowattora (kWh) – unità di misura dell’energia elettrica pari a 1.000 watt per un’ora.

CO – monossido di carbonio, gas tossico prodotto dalla combustione incompleta del carbonio presente nei combustibili fossili.

CO2 – anidride carbonica, si trova naturalmente nell’atmosfera, gas derivante dalla combustione di combustibili fossili che contribuisce all’effetto serra.

Cogenerazione – produzione contemporanea di energia elettrica e termica, sotto forma di vapore, a partire da una singola fonte energetica, attuata in un unico sistema integrato. Utilizzando il medesimo combustibile per due scopi differenti, mira ad un più proficuo impiego dell’energia considerata primaria, con conseguenti risparmi economici in particolare nei processi produttivi ove si manifesti la necessità di effettuare contemporaneamente sia prelievi elettrici sia prelievi termici.
In pratica un solo motore viene usato per convertire il combustibile in energia meccanica, il generatore la converte in energia elettrica, mentre il sistema di recupero termico raccoglie e converte l’energia contenuta negli scarichi del motore primario, in energia termica utilizzabile.
Rispetto alle centrali elettriche, la cogenerazione trova un impiego utile con piccoli impianti in grado di generare calore ed elettricità per grandi strutture, come ospedali e alberghi o piccoli centri urbani.

Effetto serra – si manifesta con l’innalzamento generale delle temperature del pianeta, tale innalzamento è dovuto alla presenza di particolari gas (come CO2, CH4, N2O, HCFS, PCFS, SF6) che impediscono alla terra di disperdere le sue radiazioni.

Energia idroelettrica – fonte di energia rinnovabile, sfrutta la potenza di caduta dell’acqua trasformandola in energia cinetica che, grazie ad un alternatore abbinato a una turbina, diventa energia elettrica. L’energia idroelettrica viene ricavata sfruttando il corso di fiumi e di laghi grazie alla creazione di dighe e di condotte forzate.

Energia mareomotrice – energia idroelettrica prodotta sfruttando il moto ondoso, delle maree e delle correnti marine.

Energia eolica – fonte di energia rinnovabile, si ottiene sfruttando l’energia cinetica del vento che fa girare le pale di un’elica, collegate ad un sistema meccanico – l’aerogeneratore – che trasforma l’energia meccanica, attraverso la rotazione delle pale in energia elettrica. Per produrre energia elettrica in quantità sufficiente è necessario che il luogo dove si installa l’aerogeneratore sia senza troppi ostacoli, con una velocità del vento, costante per gran parte dell’anno, di almeno 5,5 metri al secondo. Da qualche anno si stanno sempre più diffondendo i siti eolici off-shore, in mare, con venti che superano la velocità di 7-8 metri al secondo, con bassi fondali e lontani dalla costa di almeno 3.

Energia geotermica – Fonte di energia rinnovabile che si genera sfruttando fonti di calore nel terreno. Man mano che si scende nella crosta terrestre la temperatura aumenta, in media di 3 gradi ogni cento metri. In presenza di vulcani o di falda tettonica l’aumento della temperatura può risultare più elevato.
Questa energia può essere recuperata mediante la geotermia. I vapori provenienti dalle sorgenti d’acqua sotterranee vengono avviati verso impianti a turbina per la produzione di energia elettrica e poi usati di nuovi per riscaldare edifici e coltivazioni in serra, per gli impianti di acquicoltura o come acque termali.
In Italia, nella zona delle Colline Metallifere in Toscana grazie ai “giacimenti sotterranei” di vapore si trovano i maggiori insediamenti (Larderello e Pontieri) per produrre energia elettrica dalla geotermia.
C’è poi la geotermia a uso domestico, che sfrutta un fatto naturale. La temperatura del terreno varia secondo le stagioni: d’inverno è più alta dell’ambiente esterno, d’estate è più fresca. Abbinando una sonda geotermica, inserita in profondità nel terreno, con una pompa di calore e un sistema di distribuzione “a bassa temperatura” all’interno dell’ambiente (impianti a pavimento, pannelli radianti, bocchette di ventilazione) è possibile è possibile realizzare un impianto capace di estrarre calore dal terreno d’inverno per riscaldare un ambiente, e cederlo durante l’estate per raffrescarlo.

Energia solare – Fonte di energia rinnovabile, che converte i raggi del sole in calore o in elettricità. I raggi possono essere sfruttati per riscaldare e condizionare gli ambienti e per il riscaldamento dell’acqua. In questo caso si parla di solare termico.
Il calore può essere utilizzato in cicli termodinamici che consentono produzione di elettricità da immettere direttamente in rete. In questo caso si parla di solare fotovoltaico.

Energie rinnovabili – le fonti di energia non soggette ad esaurirsi: solare, eolica, idraulica, geotermica, del moto ondoso, maree e correnti, biomasse, idrogeno tutte a basso impatto ambientale. Dal novembre 2005, la promozione, l’incentivazione e lo sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia sono affidate al GSE (Gestore del Sistema Elettrico, già GRNT)

Energie fossili – le fonti destinate ad esaurirsi. Estratte dalla terra, sono il carbone, il gas naturale e il petrolio

GRNT – Precedente denominazione del Gestore dei Servizi Elettrici – GSE S.p.A. prima della cessione del ramo d’azienda relativo a dispacciamento, trasmissione e sviluppo della rete a Terna S.p.A, avvenuto il 1° novembre 2005.

GSE – Gestore del Sistema Elettrico, già GRNT, è l’organismo istituito per promuovere, incentivare e sviluppare le fonti rinnovabili in Italia. Il GSE è una società per azioni. Azionista unico del GSE è il Ministero dell’Economia e delle Finanze che esercita i diritti dell’azionista con il Ministero delle Attività Produttive. Il GSE è capogruppo delle due società controllate AU (Acquirente Unico) e GME (Gestore del Mercato Elettrico)

Idrogeno – Fonte energetica rinnovabile, è il primo elemento chimico, il più leggero e il più abbondante nell’universo. La ricerca sta portando a sempre maggiori applicazioni e la scommessa energetica del futuro è farlo divenire il principale vettore energetico: secondo alcune stime, entro i prossimi dieci anni potrebbe iniziare la commercializzazione dei prodotti . L’idrogeno si trova in natura nell’aria, nell’acqua, nella maggior parte della materia organica, nel carbone, nei combustibili fossili, nel gas naturale e nel metano. Ma procurarsi l’ idrogeno ed immagazzinarlo è un processo ancora molto costoso. Inoltre occorre evitare che per produrlo si faccia ricorso alle fonti energetiche fossili (gas naturale, carbone, petrolio, nucleare) perché in questo caso non rappresenterebbe un’alternativa.Il vero obiettivo è produrre idrogeno da fonti rinnovabili, per generare cicli eco-energetici chiusi che permettano la produzione di energia a costi ambientali ed un uso vicino allo zero di risorse.
Ci sono molte ragioni per investire sull’idrogeno come fonte energetica del futuro. Si può stoccare in depositi, è il miglior combustibile conosciuto, con un tasso “energetico” più elevato di quello del petrolio, è il più pulito, è l’elemento più diffuso in natura, garantendo una minor dipendenza energetica e la sicurezza dell’approvvigionamento. Potrà essere utilizzato per i mezzi di circolazione, nelle centrali termoelettriche, nelle celle a combustibile, dei generatori elettrochimici che convertono l’energia chimica in energia elettrica. Per la definitiva affermazione dell’idrogeno sarà necessario creare una rete di distribuzione.
Inverter – Dispositivo elettronico che negli impianti fotovoltaici trasforma la corrente continua prodotta in corrente alternata prima di immetterla in rete.

Mini eolico – I piccoli impianti eolici, con potenza fino a qualche decina di kW, sono un’opportunità da cogliere nelle situazioni dove ci sia una velocità media del vento, in modo frequente, di almeno 5 metri al secondo. Possono essere autonomi, non allacciati alla rete elettrica (in case isolate, per il pompaggio di acqua, nelle telecomunicazioni), o collegati alla rete elettrica, nei sistemi fotovoltaici. Occupano poco spazio, le pale rotatorie sono montate su pali di 10-20 metri di altezza, il costo d’investimento è contenuto.

Solare termico – Un impianto solare termico impiega uno o più convertitori di energia solare, i collettori solari, in grado di produrre calore per riscaldare fino a 60-80°C l’acqua sanitaria da utilizzare per usi domestici o per riscaldare gli ambienti o l’acqua delle piscine, coprendo mediamente il 60-70% del fabbisogno termico annuo dell’utenza, con punte del 100% nei mesi estivi . Siccome il sole non c’è sempre occorre che l’impianto abbia un serbatoio di accumulo del calore e un sistema integrativo, in genere una caldaia a gas o gpl. Gli impianti maggiormente in uso in zone a clima temperato utilizzano serbatoi messi in testa e in orizzontale ai collettori mentre in regioni con climi più rigidi o dove non sia possibile, per vincoli estetici o architettonici, l’installazione del serbatoio di accumulo all’esterno si utilizzano sistemi a circolazione forzata, dotati di termoregolazione per la circolazione del fluido. I sistemi solari termici hanno una durata di vita superiore a 20 anni e richiedono poca manutenzione: la pulizia del vetro del collettore e la verifica annuale dei principali dispositivi del circuito da effettuarsi quando si controlla la caldaia.
Il solare termico può fornire anche un interessante contributo al riscaldamento delle abitazioni: in questi casi è opportuno scegliere un sistema a bassa temperatura, come i pannelli radianti a pavimento o a parete.

Rete – un insieme di capilinea elettrici, di linee aree o in cavo e di altre strutture elettriche collegate tra di loro allo scopo di raccogliere e direzionare l’energia elettrica generata dalle centrali verso gli utenti finali.

Rete di distribuzione – parte di un sistema che trasferisce l’energia elettrica all’interno di un’area di consumo fino all’utente finale.

Rete di trasporto – parte di un sistema che trasporta l’energia elettrica dai centri di produzione alle aree di distribuzione e consumo.

Rete elettrica – L’insieme delle linee, delle stazioni e delle cabine usate per trasmettere e distribuire l’energia elettrica.

Solare fotovoltaico – Un sistema fotovoltaico trasforma l’energia solare in elettricità, grazie all’impiego di materiali semiconduttori come il silicio, per oltre 30 anni e con bassissima necessità di manutenzione. Gli impianti fotovoltaici operano sia in località non raggiunte dalla rete elettrica o in località dove c’è la rete. I sistemi autonomi o isolati sono utilizzati per elettrificare utenze situate in luoghi dove il collegamento alla rete sarebbe troppo costoso mentre i sistemi fotovoltaici collegati alla rete possono essere grandi impianti per la produzione centralizzata e i cosiddetti “tetti fotovoltaici”, piccoli impianti inseriti nei tetti e nelle facciate degli edifici.
Un sistema isolato ha bisogno di batterie dove conservare l’energia prodotta da usare quando c’è minore disponibilità dell’energia solare, come durante la notte. Un sistema collegato in rete, invece, non ha bisogno di accumulare perché, qualora necessiti di più energia rispetto a quella che è in grado di fornire, la rete elettrica interviene trasmettendo la quota che manca mentre quando l’energia prodotta dal sistema FV è maggiore di quella di cui abbia bisogno il gestore dell’impianto questi può vendere alla rete l’elettricità in esubero.
Gli impianti fotovoltaici richiedono un orientamento verso sud, con un’inclinazione di circa 30 gradi sulla linea dell’orizzonte. L’unità fondamentale è la cella fotovoltaica, generalmente di forma quadrata e con una superficie di 100 cm2, che funziona come una batteria. Le celle sono raggruppate in moduli che una volta collegati danno luogo al generatore fotovoltaico. I moduli, montati su strutture di sostegno metallico, si chiamano pannelli.

Volt – l’unità di misura della tensione elettrica
Watt – l’unità di misura della potenza elettrica