Principali prospettive per le smart grid per il 2020

L’Italia è sicuramente tra i paesi più avanti nei test delle reti intelligenti. La rivoluzione delle smart grid in Italia è molto vicina. Sono in fase di sviluppo le condizioni affinché le smart grid, come riportato in un interessante articolo di lumi 4 innovation, di diffondano e trasformino le modalità in cui consumiamo, produciamo e utilizziamo l’elettricità. L’Europa utilizza un metodo che prevede l’elettrificazione dei consumi, ad esempio facendo il passaggio dalle caldaie alimentate a gas, alle pompe di calore, per rendere più semplice il passaggio alle energie rinnovabili, anche perché la produzione elettrica è distribuita sempre di più e si muove di pari passo con il progredire della tecnologia. Nel 2020, una percentuale tra il 34% ed il 38% dell’elettricità italiana, proverrà dalle rinnovabili.

L’idroelettrico, il vento ed il sole permetteranno di procedere verso una decarbonizzazione dell’intero sistema energetico. Anche per quanto concerne i trasporti è previsto che aumenterà di circa 7 volte il parco delle macchine elettriche. Grazie alla produzione distribuita, gli autoproduttori di energia in casa, possessori di pannelli solari, raddoppieranno rispetto a quelli attuali e, di conseguenza, progrediranno anche i sistemi di accumulo. Tutto ciò favorirà lo sviluppo delle smart grid, che rendono intelligente e flessibile il consumo energetico mediante un adattamento in tempo reale e costante alla disponibilità ed alle condizioni di produzione dell’elettricita. L’Italia, insieme alla Spagna, alla Gran Bretagna e alla Francia, è tra i paesi che ha i progetti più attivi in tema smart grid. Successivamente agli 8 progetti realizzati nel 2011 dall’autorità per l’energia, ad oggi stanno nascendo progetti molto più evoluti e ad ampie vedute.

Il progetto Polistar, ad esempio, dovrebbe trasformare la Pantelleria in un’isola smart, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili per una percentuale che oscilla dal 25% al 50%, in grado di ridurre i consumi sino al 25% per merito di una gestione dell’energia intelligente, in grado di ottenere un taglio delle emissioni tra il 20% ed il 40%. Un altro obiettivo sarà quello previsto dal Ministero dell’ambiente, di trasformare delle isole non interconnesse alla rete elettrica dello stato in fabbriche di innovazione elettrica. Sicuramente sarà un’occasione imperdibile anche per le imprese italiane che potranno contribuire alla rivoluzione dell’energia. Per quanto concerne la ricerca, a Roma è entrato in funzione un impianto per la ricerca sulle smart grid e sulle super grid, ovvero quelle reti intelligenti in grado di trasportare energia per lunghe distanze. È un progetto dimostrativo, in grado di utilizzare nuove tecnologie innovative che apporteranno notevoli vantaggi riguardo la flessibilità, l’efficienza e la sicurezza della rete. Sardegna ricerche, con la sua piattaforma emergie rinnovabili, ha organizzato un evento con l’obiettivo di trasformare le debolezze in punti di forza, capaci di valorizzare le opportunità della transizione energetica.

Ora, supportato dai progressi nelle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale, la blockchain, l’internet of things e altro, la crescente digitalizzazione, automazione, comunicazione, connettività e decentralizzazione sono destinate a trasformare radicalmente il modo in cui le nazioni gestiscono le diverse fonti energetiche, le catene di approvvigionamento, e processi di gestione dell’energia. Di conseguenza, ogni singola nazione è ora in grado di gettare le basi di un mercato dell’energia intelligente, integrato, democratizzato e decentralizzato in grado di lavorare per i consumatori, avere diverse fonti energetiche e garantire che l’approvvigionamento energetico possa sempre soddisfare la domanda. Individualmente e collettivamente, ciò costituirà probabilmente una base per portare la sostenibilità ai motori economici nazionali.